martedì 27 settembre 2011

Cape Reinga

Il sole lentamente si alza dietro le morbide curve delle colline e i suoi raggi illuminano il più sacro luogo Maori. All'estremità di questa sottile lingua di terra si trova infatti il punto da cui, secondo la tradizione, le anime partono per Hawaiki, l'aldilà. Già dal parcheggio, una sorta di portale fa capire di non essere in un luogo come gli altri. Attraversandolo vengono riprodotti suoni e sussurri simili al vento tra gli alberi, probabilmente gli stessi che i primi maori, secondo la leggenda, hanno sentito e interpretato come i sussurri delle anime che partono per l'aldilà. Sempre dal parcheggio una rete di camminamenti si dipana permettendo di esplorare l'area senza calpestare il suolo sacro sul quale, in segno di rispetto, è richiesto di non mangiare né bere.
Uno di questi permette di vedere l'albero sacro, un pohutukawa dalle cui radici le anime possono scendere nell'aldilà. Quest'albero di ottocento anni cresce abbarbicato ad uno scoglio e, a memoria d'uomo, non è mai stato visto fiorire. Il terreno su cui cresce è così sacro da essere persino proibito l'avvicinarsi. Tra quegli stessi scogli nasce una sorgente. La leggenda dice che le anime dei defunti possono scegliere: bere l'acqua e partire per l'aldilà oppure non bere e restare.

Cape Reinga è anche il luogo in cui il Mar di Tasmania si incontra con l'Oceano Pacifico. E' un punto in cui un particolare incrocio di correnti dà origine a turbolenze e increspamenti visibili dal tracciato. Inoltre è sede di un piccolo faro, tra i più visitati e fotografati.

2 commenti:

Sonia R ha detto...

La tua descrizione è fantastica...mi hai fatto venire voglia di vedere questo posto!!!
Ciaaaaaooooo

Sonia ha detto...

Bellissimo il tuo racconto, mi sembrava di essere presente.
Sonia