giovedì 13 ottobre 2011

Rap Raft 'n Rock parte 2

Comincio a calarmi regolando la velocità come ci aveva insegnato Simon e comincio a prenderci gusto. Arrivato a dieci metri da terra mi sentivo già un ninja. Tocco terra goffamente e rimango con la corda bloccata. Salgo su un sasso e mi libero. 
Mi sposto verso il punto prestabilito camminando lungo il fiume per alcuni metri e scopro la bontà dei miei stivali, che in due passi due si allagano.
 Scende la Sara e dopo di lei tutti gli altri. Compattato il gruppo, accendiamo le luci dei caschi e ci incamminiamo controcorrente nel buio della grotta.
 L'acqua è gelida, ma la muta ci protegge. La roccia invece è dura, e il casco fa il suo lavoro.
 D'un tratto Simon si ferma e ci dice, ok, adesso dovete infilarvi in quel buco e scendere giù. Lo guardo come se mi avesse chiesto di appendermi sopra trenta metri di strapiombo e guardo il buco.
No, ma davvero? Beh, l'acqua sarà alta.. se non c'è altra strada...
 Mi infilo nel pertugio incredulo e passo dall'altra parte. Diamine, sono agile come un barbapapà. Solo più tardi, affrontati diversi altri pertugi nelle maniere più disparate, ho scoperto che si trattava solo di semplice divertimento. Dannati Kiwi.
Rinfrancato nell'animo, proseguo insieme agli altri. Giungiamo in una enorme camera dove Simon ci chiede di spegnere le luci per vedere i glowworm. Questi animaletti, in breve, trascorrono la maggior parte della loro vita sotto forma di verme trasparente attaccato al soffitto di una grotta buia e umida, facendo colare fili di bava per catturare le prede attirate dalla luminescenza blu prodotta dalle loro terga, per poi rinascere da adulti senza bocca e passare gli ultimi giorni della loro vita accoppiandosi come non ci fosse un domani. Che in effetti non c'è. Il risultato di questa inutile esistenza è un magnifico spettacolo  di migliaia di piccole luci azzurre che tempestano il soffitto della caverna dando l'effetto di un cielo stellato.
Se avete 3 minuti e volete conoscere meglio cosa sono i glowworm, ecco un estratto di documentario della BBC girato 
in una di queste caverne del Waitomo.

Accendiamo le torce e montiamo sui gommoni. Gommoni? Accatastati in un angolo una mucchia di enormi gomme di camion aspettava le nostre umide e gommate terga. Un salto e via, a farsi trascinare dalla corrente del fiume sotterraneo.
 Sassi, cascatelle e rocce ci scivolavano intorno, fino a quando, allargatosi il fiume, Simon ci dà  lo stop. Dopo una breve merenda a base di cioccolato e Fanta riscaldata (!!!), riprendiamo in senso contrario il percorso fino alla risalita. Eravamo scesi appesi ad una corda e appesi ad una corda saremmo dovuti risalire. A braccia. Arrampicandoci. Si, perchè la corda era solo quella di sicurezza e i venti metri di parete ce li saremmo dovuti sudare. Parte la guida, salendo la parete come un camoscio e subito dopo vado io. Mi lego e studio la parete. Si può fare. Salgo come un camoscio zoppo, ubriaco e immerso nei suoi pensieri, ma salgo. Arrivo su attendo un po' in ansia la Sara che, coi consigli dei compagni di escursione, la forza sovrumana data dalla fifa e l'aiuto non si sa bene quale divinità, giunge "agevolmente" in cima. Siamo sani, salvi e orgogliosi della nostra IMPRESA. Talmente orgogliosi che nemmeno ci accorgiamo di quanto puzziamo, dopo cinque ore a sudare stretti in una muta di gomma, a mollo in acque fredde e torbide. Dopotutto si chiama Black Water Rafting, no? Bellissimo!!!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Il coinvolgimento è totale anche per noi, che emozione!
Un bacio mamma e papà.

Elena ha detto...

Ma voi due siete due pazzi scatenati... Madonna che pauraaaaa...
Io sarei morta, aggrappata alla corda!
Ma chi ve l'ha fatto fare? Siete già dall'altra parte del mondo, vi ci dovevate anche calare dentro???
Scusate eh, ma la prossima avventura cosa sarà mai? Mi vengono i brividi solo a pensarci!!!
Paaaazzzzzziiiii, tornate a caaaasaaaaaaaa!!!!

Sonia R ha detto...

Stupefacente!! Grazie di avere condiviso questa esperienza... Certo che sotto quelle rocce mi date un pò di claustrofobia!!
un bacio

Sonia R ha detto...

E' bello scoprire questo vostro lato avventuroso e... senza dubbio coraggioso!!!
Ciao Ciao